PROGETTO IPDA

La scuola dell’infanzia rappresenta il primo gradino del percorso scolastico italiano e soprattutto un aiuto prezioso per sviluppare in modo globale ed equilibrato la personalità dei bambini. Favorisce l’incontro dell’altro e la conoscenza di altri bambini in modo durevole, permettendo di prendere coscienza che esistono anche gli altri, con diritti che vanno rispettati, con differenze, con modi di fare che richiedono accoglienza e collaborazione, pazienza e disponibilità all’aiuto. Inoltre, vivere insieme significa dover fare i conti con qualche regola e quindi imparare a “stare insieme” per essere meno egocentrici. Ecco allora l’utilità della scuola dell’infanzia per ogni bambino: la possibilità di crescere con gli altri e di vedere l’altro come arricchimento, come “strumento” di differenziazione, come occasione di gioco, ma anche come compagno per conoscere la realtà.

Da sempre nelle scuole dell’infanzia del nostro IC abbiamo cercato di organizzare pratiche educative di inclusione considerando, anche il più piccolo disagio, un’esperienza vissuta dall’alunno nell’affrontare le diverse attività e le regole che sono proprie; grazie alla disponibilità dell’insegnante ad accogliere, “leggere”, interpretare il disagio ed intervenire sul medesimo. Se, invece, gli insegnanti individuano le cause “profonde” del disagio sono in grado di affrontare la situazione in modo adeguato, comunicando tempestivamente con le famiglie per aiutare l’alunno nel processo di crescita.

Definire e ricercare i Bisogni Educativi Speciali non significa “fabbricare” alunni diversi per poi emarginarli o discriminarli, significa rendersi conto delle varie difficoltà, grandi e piccole, per sapersi rispondere in modo adeguato (Janes 2005).

Alcune difficoltà che possono predire il loro sviluppo si osservano già durante gli anni della scuola dell’infanzia ed è molto utile che gli insegnanti le individuino per potenziare le abilità importanti e creare le basi dell’apprendimento. Disturbi Specifici di Apprendimento sono innati, esistono campanelli di allarme, già a partire dalla scuola dell’infanzia. Il potenziamento di alcune capacità cognitive dei bambini che frequentano gli ultimi anni della scuola dell’infanzia non può prevenire lo sviluppo di futuri Disturbi Specifici di Apprendimento, ma aiuta a potenziare precocemente alcune abilità che costituiscono i prerequisiti fondamentali per l’apprendimento.

I principali campanelli d’allarme possono riguardare diverse difficoltà a:

  • orientarsi nel tempo (es.: distinguere presente, passato, futuro nella narrazione di fatti)
  • orientarsi nello spazio (es.: riconoscere i concetti topologici dentro/fuori, sopra/sotto, …)
  • ricordare poco le sequenze (es.: ricordare le stagioni o i giorni della settimana)
  • seguire racconti orali, anche se con supporto di immagini
  • imparare il nome dei colori e i numeri fino a 10
  • memorizzare canzoni e filastrocche
  • scambiare una parola con l’altra e utilizzarla in modo errato all’interno della frase

Queste difficoltà non devono necessariamente essere tutte presenti, ma è fondamentale che se ne osservino alcune. La loro presenza non indica la certezza dello sviluppo di un Disturbo Specifico di Apprendimento in futuro, ma può essere un buon predittore.

A fronte di questo quadro, da qualche anno, le insegnanti delle scuole dell’infanzia del nostro IC portano avanti un progetto con i bambini dell’ultimo anno per identificare precocemente eventuali disturbi. Inoltre, lo scambio continuo di informazioni, anche con colleghe della scuola primaria, permette a questi bambini un percorso scolastico in piena continuità.

PROGETTO IPDA SCUOLA DELL’INFANZIA